lunedì 18 novembre 2013

La fragilità di Anna

Qualche tempo fà in studio ho conosciuto Anna, una cinquantenne affermata dal punto di vista lavorativo, di bell'aspetto e ben vestita. Anna é venuta da me per iniziare a fare qualche trattamento al viso per le rughe che iniziavano a segnare il suo viso sempre più, ma il problema di Anna andava oltre la ruga....
Abbiamo iniziato a fare delle sedute di ossigeno iperbarico e qualche seduta di biorivitalizzazione. In quei 20-30 minuti che passo insieme alle mie pazienti instauro un rapporto di fiducia che si consolida di seduta in seduta. In quei 30 minuti settimanali ho ascoltato Anna, ho potuto capire le sue necessità. Anna ha bisogno di ritrovare la sua giovinezza...anna da mesi fa uso di antidepressivi, ha bisogno di ritrovare "la giovinezza"! Ma di che giovinezza parliamo? La giovinezza che cerchiamo a volte é effimera perché la sua ricerca và oltre l' estetica, oltre la bellezza, oltre la correzione del difetto....arriva dritta dritta al nostro io, quello alla quale non possiamo nascondere nulla, ne le nostre fragilità, ne la nostra scarsa autostima, ne le nostre paura. Ecco Anna é un turbinio di tutte queste cose, bella fuori, super curata, ben vestita, una donna intelligente e all'apparenza forte, ma che in fondo ha tanta paura. Ha paura di invecchiare e la ruga non é solo un segno del tempo che passa, per lei vuol dire di piu, non é na una banale imperfezione da correggere per vanità, per lei vuol dire accettare di invecchiare, vuol dire lasciar andare i suoi figli, vuol dire accettare di non attrarre il marito come una volta, per lei vuol dire imparare a ritrovare un equilibrio fatto di solitudine....si perchè lei si sente sola, il marito ha interessi diversi dai suoi, i suoi figli vivono lontano Km da lei, ciascuno di loro ha la propria famiglia e lei si sente inutile....lei si sente sola! Lei non accetta le sue rughe....
Il dedicarsi a se stessa é come ritornare indietro nel tempo, ritrovare la sua bellezza é come far rivivere la mamma e la moglie felice di un tempo, non vedere rughe sul suo volto vuol dire essere la donna sicura di una volta quella donna che non aveva paura della solitudine e della vita.
Io rimango sempre esterrefatta da ciò che i miei pazienti mi raccontano e dalle emozioni che provano partendo tutto da una banalissino difettato estetico. 
Anna é piena di vita, é solare, é piacente e all'alba dei suoi 60 anni é una di quelle donne che ancora farebbe impazzire gli uomini piu giovani....non riesce a vedere la sua bellezza....lei che mensilmente se non settimanalmente viene almeno una volta in studio con la sua solita frase " allora Dora dobbiamo decidere il piano del mese...cosa pensi facciamo collo o viso...no forse sarebbe meglio il décolleté....". 
Alcune volte preferisco accontentarla perche sò che lei in quel momento ne ha bisogno per sentirsi sicura e non cadere nel buio, altre volte preferisco solamente scambiare due chiacchiere con lei facendogli constatare che non ha bisogno di far nulla ne al suo viso ne al suo corpo, é perfetta così com'è. 
Per lei la medicina estetica é una cura...grazie alla medicina estetica da tempo non prende i suoi antidepressivi, si sente bene. Ecco questo é il limite che noi medici estetici non dobbiamo mai far oltrepassare, non possiamo continuare ad accontentare una paziente come Anna solo perchè si sente meglio, no, dobbiamo guardare oltre, dobbiamo imparare a porre dei limiti e dei divieti e far capire ai pazienti piu " drogati" della medicina estetica che c'e un limite a tutto, anche alle cure estetiche. 
Vi lascio con una frase di Franz Kafka sulla quale rifletto spesso:
" La giovinezza è felice perchè ha la capacita di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio"

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