venerdì 10 gennaio 2014

Alessia: ma che fine hai fatto?

Oggi voglio raccontarvi della storia di Alessia una giovanissima ragazza diciottenne che ho conosciuto oramai più 1 anno fa nel periodo di Maggio 2012. Alessia è venuta accompagnata dalla mamma che la stressa per farla dimagrire.....
Ecco già mi incavolo, perchè mica deve essere la mamma a stressare la figlia sopratutto quando vuole che la figlia le somigli. La mamma di Alessia è una donna di quarantanni, alta, snella ben curata ma non bella. Ha due figlie Alessia e Roberta (la piccola). Roberta le somiglia molto, ha 16 anni e già tiene molto al suo aspetto fisico proprio come la mamma. Alessia invece è una ragazza chiusa, robusta, capelli biondo cenere, occhi scuri piccoli e spenti.
Alessia appena entrata nel mio studio non ha spiaccicato una sola parola, la mamma ha continuato a parlare a parlare e ancora a parlare; e ALessia? Alessia sembrava quasi assente, come in un altro mondo. Qualsiasi domanda le facessi lei mi guardava fisso e rispondeva la mamma al posto suo. Ad un certo punto ho pensato che forse aveva un quoziente intellettivo limitato e che non mi capiva o non capiva le domande. Mi sono accorta però che era molto nervosa, si sfregava le mani l'una contro l'altra e guardava sempre in basso.
Certo non è facile avere a che fare con i ragazzi, ma vi posso assicurare che molto meno facile è avere a che fare con mamme come quella di Alessia. La signora Simona aveva prenotato una visita da me per far dimagrire la figlia, ma non con una dieta normale, voleva far fare alla figlia la NOP, Nutritional Oral Protein, o conosciuta volgarmente come dieta del sondino senza sondino. Ho cercato di capire perchè volesse proprio quella per la figlia e lei mi ha risposto che quella era più veloce e poteva permettere alla figlia di cambiare look prima dell'università. Io ero molto perplessa perchè per fare la NOP ci vuole tanta forza di volontà e sopratutto si deve essere convinti al 100% e motivati e ALessia tutto sembrava fuorchè queste cose. Ad un certo punto la signora Simona ha iniziato a inveire contro la figlia " Allora che vuoi fare vuoi rimanere così, vedi che a scuola nessuno ti considera, che le tue amiche portano la taglia 40, vuoi andare all'università così...." . Non vi dico la mia pressione a quanto era salita!!! E che cavolo. A quel punto ho deciso di fare uscire la madre di Roberta per poter restare sola con lei a fare quattro chiacchere. Appena la signora Simona si è accomodata fuori, e vi posso assicurare che non è stato facile farla uscire, il volto di Roberta si è rilassato. Ho iniziato a chiedere a Roberta della sua vita scolastica, dell'università, dei suoi sogni. Roberta è NORMALE, alleluia!!! " Dottoressa io non voglio diventare come mia madre, si voglio dimagrire, voglio essere magra perchè non ne posso piu della mamma, di mia sorella e delle mie amiche, però non ho la fissa per questo. Loro credono che se dimagrisco divento come loro, ma io non sono e non voglio essere come mia madre e mia sorella. Voglio solo che tutti finalmente mi vedano". Ed io che pensavo che Alessia avesse un problema intellettivo, forse ha più problemi la mamma!! Ho chiesto ad Alessia se fosse motivata e convinta per iniziare la dieta sopratutto questo tipo di dieta. " Si si la voglio fare, voglio dimagrire almeno 20 Kg". Ok, va bene se lo dici tu, ho pensato fra me e me. Così le ho prescritto la dieta, dato l'occorrente, spiegato l'iter da seguire e le ho dato appuntamento a tre giorni. Le ho dato però un compito da fare, un segreto fra me e lei. Volevo che mi descrivesse la sua persona su un foglio. Lei prima di andare mi ha promesso che lo avrebbe fatto.
Dopo tre giorni eccomi di nuovo davanti ALessia e la madre " Dottoressa la sta facendo alla lettera, è brava e guardi già è dimagrita lo vede lo vede...." mi dice la mamma tutta contenta. Alessia ha nuovamente lo stesso atteggiamento di chiusura, così chiedo nuovamente alla mamma di uscire. Non appena la signora Simona va fuori Alessia mi porge il folgio con la descrizione di se stessa e mi dice "Però la leggi dopo non ora". Le annuisco e la peso. Ha perso 3 Kg, sono molto contenta per lei. Le dò appuntamento fra 4 giorni. Alessia mi saluta e và via contenta insieme alla mamma.
Adesso voi vi chiederete cosa ci fosse scritto nel biglietto? Beh me ne sono proprio dimenticata........ mi sono ricordata di questo foglio solo dopo 4 giorni, cioè quando mi sono ritrovata sulla scrivania questo foglio di quadernone. Ecco...questo è il più grande rimorso che ho....non averlo letto prima. Vi riporto le testuali parole che sto copiando dal foglio che ancora conservo: " Alessia è una ragazza triste, che non vuole più parlare con nessuno. Odia sua madre e sua sorella, perchè sono diverse e non la capiscono. Alessia vuole stare sola, odia la scuola, non vuole andare all'università. Alessia soffre perchè le amiche la prendono in giro e i compagni maschi le sputano dietro. Alessia non ha voglia di vivere, vorrebbe chiudere gli occhi e dormire, solo dormire".
Rileggo questo foglio tante volte credetemi e ogni volta le lacrime riempiono i miei occhi e lo stomaco inizia a bruciarmi. Dopo aver letto sono turbata e ansiosa di rivedere ALessia per parlare un pò di quello che ha scritto. Non vedo l'ora di rivederla.
Ma come potete immaginare Alessia e la madre non sono venute. Ho chiesto alla mia collaboratrice dopo un ora di ritardo dal loro appuntamento di chiamare la madre, ma nulla, il silenzio. Ho paura......è la prima volta che ho paura per una mia paziente. Ho paura che Alessia possa aver fatto qualche sciocchezza; avviso la mia collaboratrice dell'accaduto e lei capendo continua a chiamare e a chiamare, ma nulla. La signora Simona non risponde. La giornata di studio finisce e non siamo riuscite a contattare Alessia e la madre. Abbiamo riprovato infinite volte, ma addirittura ad un certo punto il telefono della signora Simona ha iniziato a dare irragiungibile.
Non ho più avuto notizie di Alessia, ma la penso spesso. Ho il rimorso di non averle potuto parlare, di non aver letto quelle 4 parole prima. Penso ad Alessia e penso di aver sbagliato.....non sò in cosa, ma sono sicura di aver sbagliato. Alessia non so che fine hai fatto, MA SAPPI CHE TI PENSO!


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